Le Gemelle
di Stefano Caffarri- fascia di prezzo: da 31 a 50

CUCINA: 6
SERVIZIO: 6
CARTA DEI VINI: 5
Lungamente rimuginando la cena, ti resta che di pensare. Perchè, vedi, alle Gemelle manca nulla, ma proprio nulla. Certo la professione del ristoratore non è cosa facile, e vorrebbe apprezzata la passione con cui magari giovani gestori si gettano nel Sacro Fuoco. E vorresti essere indulgente, che sia d'incoraggiamento.SERVIZIO: 6
CARTA DEI VINI: 5
VALUTAZIONE:
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3
Poi restano quei segni d'incompiutezza che non vanno via, e t'accorgi che la cosa più giusta è dire che sì, ci vuole ancora uno sforzo: che questa Casa recente di nascita e di giovane gestione ha bisogno ancora di un piegamento, ancora un po' di pratica per arrivare davvero preparata alla tenzone.
Perchè le Gemelle non è che siano in campo per giuocare alla cuciniera: un bel locale arioso, arredato con chiaro gusto e commendevole garbo, una carta d'impegno, una scelta di bottiglie che accontenta i più, qualche bella mossa d'incontro per l'avventore come i vini a bicchiere e i "pacchetti": tris di primi, tris di dolci, degustazione (35€) il tutto a prezzi d'attacco.
Nei piatti: pesce soprattutto. Lunga lista di antipasti fuori carta, per i quali ti potrai affidare per un triplo assaggio. Ecco gli involtini di melanzane ripieni e fritti bene, ecco i calamari ripieni che ti risultano un po' gommosetti, ecco le ottime alici marinate. Il tutto arriva con tempi centometristici, e ciò s'avvale nelle preparazioni che risultano, appunto, preparate fin da mò.
Le *molte scelte in mescita* in verità sono una, e quella avrai. Nell'attesa, lunga, avrai tempo di apprezzare l'ambiente che alla fine risulta un po' freddo, un po' oppresso dall'acustica non felicissima di rimbombi ed echi non ostante il moderatissimo affollamento. Apprezzerai anche il servizio, sorridente sì ed informale sì, financo sbarazzino con qualche pollice nel piatto e qualche disattenzione che non vorresti vedere tra queste splendide tovaglie di lino e questi bei piatti e belle terrecotte, e queste curatissime mise en place. Arriverà anche il piattone di paccheri con totani e pistacchi, di precisissima cottura ma di gusto un po' azzardato: armonia periclitante ed aspetto non eccezionalmente appetitoso per un piatto, abbondante, che meriterebbe altra fortuna. Dalla carta potrai scegliere anche ravioli di branzino con vongole, pasta con lo spada, classici ma sempreverdi spaghetti con le vongole.
Tra i secondi seducente il rombo in sfoglia di patate, ma anche orate, tonni, e fritti ben profumati.
Il dessert è un semifreddo all'amaretto con salsa al caffè: generoso nella dose e azzeccato nell'accostamento, bello a vedersi, risente di un impiattamento frettoloso con centro ancora molto compatto.
Dalla carta anche il tortino di cioccolato con crema inglese, millefoglie ai frutti di bosco con crema chantilly, sbriciolata di sfoglia con crema in coppa e scaglie di cioccolato e granella di nocciola.
Il conto è gentile, e compensa di tanto quanto: 35 euri alla carta.
Una impressione generale di potenzialità non del tutto sfruttate: sempre qualcosa a mancare appena. Ma c'è tempo.
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